A chi spetta

Il nuovo contributo a fondo perduto può essere richiesto dai titolari di partita Iva che svolgono attività prevalente nei settori economici individuati nella tabella contenuta nell’allegato 2 al decreto “Ristori bis” e che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nelle aree – individuate con le ordinanze del Ministro della salute - caratterizzate da uno scenario di massima gravità (cosiddette regioni “rosse”).

PRIMO REQUISITO

Devono essere presenti tutte le seguenti caratteristiche:

1) il soggetto deve aver attivato la partita Iva in data antecedente al 25 ottobre e non deve averla cessata alla data di emissione del mandato di pagamento o di presentazione dell’istanza
2) il soggetto deve esercitare come attività prevalente alla data del 25 ottobre 2020 una di quelle riferibili ai codici Ateco contenuti nell’allegato 2 al decreto “Ristori bis”
3) il soggetto deve avere il domicilio fiscale o la sede operativa nella quale viene svolta l’attività prevalente situata nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (cosiddette regioni “rosse”), individuate con ordinanze del Ministro della salute.

SECONDO REQUISITO

Per ottenere l’erogazione del contributo a fondo perduto è inoltre necessario che sia presente almeno uno tra i seguenti requisiti:

1) ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019
2) apertura della partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019.

Per quanto riguarda la determinazione dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dei mesi di aprile 2020 e aprile 2019, occorre far riferimento alla data di effettuazione delle operazioni di cessione dei beni e di prestazione dei servizi. A tal fine, sono validi i chiarimenti contenuti nella “Guida al contributo a fondo perduto” che contiene le indicazioni per la richiesta del ristoro previsto dal decreto Rilancio pubblicata sul sito internet dell’Agenzia delle entrate e quelli forniti con le circolari n. 15/E del 13 giugno 2020 e n. 22/E del 21 giugno 2020.